Innovation and creativity for the Environment
Sierra Leone 2012
Siria 2003-2005
Sardegna 2003-2004
Albania 199-2000
Zambia 1996-1999
| Unione Europea Agriconsulting
Banca Mondiale Governo Siriano
Unione Europea-WWF Italia
Ministero affari Esteri-DGCS
| Governance ambientale e mainstreaming delle politiche ambientali - Sierra Leone. (Finanziamento Unione Europea) Ref. 4 Progetto finalizzato ad integrare la tutela dell’ambiente nella pianificazione e nei progetti di sviluppo della Sierra Leone, ed allo sviluppo della Agenzai per l’Ambiente della Sierra Leone. Analisi delle problematiche ambientali del paese, della struttura organizzativa, degli strumenti legislative, procedure VIA-VAS e strumenti di monitoraggio ambientale, integrazione die cambiamenti climatici nelle politiche e procedure; necessita in risorse umane e finanziarie. Lancio operativo del un progetto, su finanziamento del Decimo Fondo Europeo di Sviluppo (FES) Conservazione delle biodiversità e gestione delle aree protette- Progetto pilota per la Cedar and Fir Protected Area Assistenza tecnica al Governo Siriano per il rispetto degli impegni presi in seguito alla Convenzione sulla Biodiversità. Rafforzamento della capacità istituzionale per gestire e sorvegliare le aree protette ritenute prioritarie per l’alto contenuto in biodiversità. La “Cedar and Fir Protected Area” è stata la prima area protetta a venire ufficialmente costituita in Siria. Si tratta di una zona montagnosa sulla catena del Libano, che comprende foreste di cedri del Libano e di abeti, minacciate dall’uso intensivo delle locali popolazioni. Il progetto della Banca Mondiale era finalizzato ad assistere il governo nella costituzione e l’organizzazione del parco, sviluppando al tempo stesso iniziative per rispondere alle necessità delle popolazioni attraverso la gestione di una zona cuscinetto, l’uso sostenibile delle risorse, e la diffusione di tecnologie eco compatibili. Coordinamento tecnico scientifico Progetto Unione Europea- Life “Azioni urgenti per la salvaguardia dei SIC (Siti di Interesse Comunitario) nel futuro Parco del Gennargentu”. Per WWF Italia (Orgosolo, Orosei, Oliena, Monte Albo , Gennargentu) Attività di monitoraggio, sorveglianza e tutela degli habitat, lo sviluppo di un Piano dei Gestione, attività di informazione, sviluppo di campi per l’ecoturismo e piccole infrastrutture. Utilizzo di tecniche partecipative per la soluzione dei conflitti. La costituzione del Parco Nazionale del Gennargentu era fortemente osteggiata da una parte delle comunità locali, che rivendicavano la libertà di utilizzare le risorse della zona (pastorizia, legname, caccia). Il WWF aveva ottenuto un finanziamento sul programma Life della UE per redigere il Piano di gestione del SIC del monte albo e per sviluppare alcune attività, ed ha dato incarico alla mia società di consulenza la ARCA consulting di gestire il progetto e di redigere il piano. Abbiamo utilizzato tecniche di gestione partecipativa ( Limits of acceptable change, sviluppo di scenari alternativi, dialogo con i diversi gruppi portatori di interesse) per superare i conflitti ed arrivare ad una pianificazione partecipata per il SIC del Monte Albo. Ho costituito e diretto il team multidisciplinare. Componente aree protette - “Gestione delle conseguenze ambientali della situazione di emergenza in Albania Elaborazione di una proposta di progetto su finanziamento della Cooperazione Italiana, per fare fronte alle conseguenze ambientali della crisi Albanese e del loro aggravarsi in conseguenza del conflitto del Kossovo. Il progetto ha come componenti la ricostruzione delle istituzioni responsabili dell’ambiente, lo sviluppo di un sistema (norme, istituzioni, finanziamento) per la tutela ambientale, lo sviluppo di un sistema di prevenzione delle emergenze ambientali e di gestione del rischio ambientale.
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Zambia 1996-1999
Russia e Momgolia 1995-1996
Camerun, RCA, Gabon 1996-1997
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Unione Europea Governo dello Zambia
Unione Europea
Unione Europea
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“Development of Sustainable Wildlife Management Systems for Protected Areas in Zambia” Progetto per la riforma dell’intero sistema di gestione delle Aree Protette dello Zambia (circa 30,000,000 ettari), tramite la costituzione di una Authority con circa 2000 dipendenti. (ZAWA - Zambian Wildlife Authority). Pianificazione della riforma e dell’organizzazione della ZAWA; studi di fattibilità, e gestione del cambiamento; sviluppo del piano economico e finanziario; costituzione di unità commerciale, amministrative e di pianificazione; organizzazione delle attività anti-bracconaggio; coinvolgimento delle comunità locali; piano di tutela della biodiversità a scala nazionale; Masterplan delle aree protette, piani di gestione per 2 parchi e un sito UNESCO. Questo progetto era finalizzato alla trasformazione del sistema di gestione dei parchi dello Zambia, originariamente basato su una struttura statale, in una Authority parastatale con una moderna struttura di gestione, autonoma sotto il profilo amministrativo e finaziario- Tale riforma investiva una ampia gamma di aspetti e professionalità, indirizzando aspetti di pianificazione economica e fisica, management delle risorse e del personale, gestione differenziata delle aree protette, gestione delle zone cuscinetto in collaborazione con le comunità locali, gestione del turismo e del sistema di concessioni, e pianificazione dettagliata dei principali parchi. . “Sustainable management of threatened biodiversity resources in the NIS and Mongolia”, Salvaguardia dei grandi felini nel Far East Russo ed in Mongolia. (Panthera tigris altaica (Tigre Siberiana), la Panthera pardus orientalis, (leopardo dell’Amur, e Uncia uncia (leopardo delle nevi). Analisi dello status delle specie, minacce in atto, gestione delle aree protette quadro socio-economico, sviluppo di un piano integrato per la loro tutela. I grandi felini dell’Asia, minacciati di estinzione, hanno una grande importanza in erminid i biodiversità e di potenziali attrazioni per l’ecoturismo. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, il sistemi di santuari (Zapovedniks) in cui erano protetti, come pure le strutture di ricerca, hanno attraversato una profonda crisi, mentre le locali popolazioni, mentre cresceva il bracconaggio (soprattutto della tigre siberiana, le cui pelli, ossa, ed altre parti trovavano un mercato fiorente nella vicina Cina). Lo studio della Unione europea consisteva nella analisi della fattibilità di progetti per una moderna gestione degli Zapovedniks) del Sikhote-Alin, della Riserva di e dell’habitat del leopardo delle nevi in Mongolia, attraverso moderne tecniche di studio, e la valorizzazione del potenziale turistico.. -Studio comparato dei sistemi di gestione delle Aree Protette nelle Foreste Tropicali dell'Africa Centrale ed Occidentale”. Finanziamento Unione Europea, Ref. 21 Le aree protette delle foreste primarie e delle foreste tropicali africane pongono problematiche particolari di gestione, fra le quali le grandi difficoltà logistiche, la compatibilità tra la conservazione e l’utilizzo delle risorse da parte delle popolazioni locali, e la difficoltà della loro valorizzazione sotto il profilo turistico. Mentre diverse agenzie di cooperazione si imoegnano a sostenere i locali governi nella gestione di queste aree, lo studio era finalizzato a comparare i metodi di gestione sotto l profilo della loro efficacia e della loro efficienza, per identificare e diffondere le tecniche migliori. Studio comparato delle capacità istituzionali; economia delle Aree Protette; sostenibilità delle Aree Protette; efficacia ed efficienza delle tecniche di conservazione; zone cuscinetto e sviluppo di comunità locali, utilizzo sostenibile delle risorse naturali, ecoturismo. Camerun, Gabon, RCA. Casi studio: Mt. Kupè, Dja, Ngotto, Lopè, Petit Loango,.Dzanga – Sangha.
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Zanzibar 1994
Etioipia 1993
Africa Sub Sahariana 1990 1991
Uganda 1991
| Privati
Unione Europea Agriconsulting
WWF International- Unione Europea US Fish & Wildlife Service
Unione Europea Parchi nazionali dell’Uganda
| “Community-based conservation of the coral reefs in Zanzibar” Institute of Marine Sciences Zazibar Ref. 22 Studio di fattibilità per un progetto di conservazione partecipativa delle barriere coralline in Zanzibar. Finalità del progetto era di sviluppare sinergie tra la conservazione della barriera corallina e lo sviluppo delle comunità locali, attraverso iniziative volte a valorizzare l’uso sostenibile delle risorse marine, la conservazione delle mangrovie, La creazione di piccole aree marine protette sotto la gestione delle comunità Swahili. Progetto di conservazione della natura in Etiopia Sud-Occidentale” Finanziamento Unione Europea Ref. 23 Studio per l’identificazione e lo sviluppo di un progetto di conservazione della natura in Etiopia Sud-occidentale. In seguito alle lotte intestine ed alla carestia, i grandi parchi del bacino del fiume Omo ( Nechisar, Mago, Omo) erano semi abbandonati. A richiesta del governo etiopico, l’Unione Europea intendeva finanziare un progetto per la loro riabilitazione. Scopo dello studio, era identificare il progetto, sviluppandone la strategia e le componenti, anche in relazione allo sviluppo di sinergie tra la gestione dei parchi e l’assistenza alle popolazioni locali. “ Vari studi commissionati dal Gruppo di Coordinamento per la Conservazione dell’Elefante (Finanziamento CEE, US Fish & Wildlife Service, WWF Internazionale) Ref. 25
“Sviluppo di una strategia quinquennale per la gestione dei Parchi Nazionali Ugandesi.”-Finanziamento Unione Europea, Parchi Nazionali Uganda Ref. 26 Malgrado n seguito alle prolungate guerre civili, i parchi ugandesi, avevano mantenuto il loro grande valore per la conservazione dell’ecosistema del bacino del’Alto Nilo e il loro potenziale di attrazione turistica. Mentre i progetti di vari donatori permettevano la riabilitazione dei principali parchi indirizzandone le singole problematiche, era necessario inquadrare queste operazioni nell’ambito di un approccio sistemico di politca di management e di siluppo istituzionale. Il progetto consisteva nella analisi della gestione dei Parchi Nazionali ugandesi e disegno di una struttura politica generale per gettare le basi di un piano di sviluppo quinquennale.
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